domenica 18 ottobre 2009

Pittura e stucco

Terminato il calafataggio, il gozzo "Santa Maria del Lauro" appare come una perfetta scultura di legno nudo. Purtroppo, il mare non ha pietà dei manufatti in legno: salsedine e sole lo distruggono in pochi mesi. E infatti, a differenza delle barche dei mari del nord, le barche mediterranee sono sempre state dipinte a colori vivaci e personalizzati.
Spesso è stato notato che dove la costa è calcarea, le case dei pescatori venivano imbiancate a calce, mentre sulle coste tufacee le case erano colorate, facilmente distinguibili da lontano. A Meta le due Marine, quella "di Meta" o del Purgatorio, i cui ruderi sono ai piedi della falesia di tufo, e quella di Alimuri, incastrata tra la parete calcarea dei Monti Lattari e la falesia del piano di Sorrento, avevano entrambe le caratteristiche.
Ma le barche erano colorate, decorate con simboli scaramantici e apotropaici, e religiosi, naturalmente.
Mast'Antonio ricorda che il gozzo del nonno, il "Santa Maria del Lauro" del 1919, era rosso, colore tra l'altro ben visibile in mare. Le piccole figlie di Michele decidono i colori della frisa.
Dopo le fatiche e le attenzioni dedicate allo scafo in legno, la pitturazione è quasi noiosa, per i carpentieri...


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