Persino la Bibbia, quando Noè riceve le istruzioni per costruire la sua barca, parla genericamente di "un'arca" (come dire "una scatola"), ma si dilunga dettagliatamente sul modo di impermeabilizzarla. E lo stesso avviene quando descrive la cesta a cui viene affidato il destino di Mosè.
E' un'arte in gran parte dimenticata.
Ad un signore, indirizzato alla grotta di Alimuri in cerca di "Maestri Calafàti", Mast'Antonio replica seccamente dandogli un indirizzo e un numero civico: quelli del cimitero di Meta.
Ma Mast'Antonio è modesto. Anche se è "solo" un Maestro d'Ascia, e non un Maestro Calafàto, è perfettamente in grado di eseguire il calafataggio al suo gozzo, usando gli strumenti da calafàto tramandatigli dal suo maestro.
Si tratta di una serie di scalpelli, apparentemente identici, da usare in progressione, e di una grossa e particolare mazzuola di legno. I primi scalpelli vengono usati

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