martedì 5 maggio 2009

I braccioli e la frisa

I banchi e i bagli, collegati allo scafo per "chiudere" il semiguscio alle forze esterne, vengono rinforzati con delle caratteristiche strutture di puntello. I "braccioli" servono ad aumentare la superficie di contatto tra i due pezzi, distribuendo il carico su una parte di legno maggiore, rendendo improbabili cedimenti improvvisi sotto sforzo.

Con i braccioli, la struttura portante dello scafo è pressoché completa, e si passa alle strutture della coperta, che renderanno "abitabile" la barca. Un caratteristica dei gozzi di Alimuri, come di tutti i gozzi sorrentini, era la "frisa", una striscia di legno senza altra funzione strutturale che di alzare il bordo e sopportare il continuo logorio di reti e carichi che venivano salpati o filati in mare. Verso prua la frisa si innalza e si affila, diventa "falchetta", sostenuta da "scalmotti", per fungere da paraspruzzi, e termina bruscamente con la "schiocca", una robusta tavola trasversale destinata a sostenere il bompresso e ad assorbire gli urti delle onde contro la prua. La "schiocca", come le navi dei Greci e dei Fenici, era decorata con le immagini delle divinità tutelari: anche quella del gozzo "Santa Maria del Lauro" sarà così.

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