mercoledì 21 ottobre 2009

La Storia di una Barca su TeleFrance3

Venerdì 23 Ottobre, alle 2030, su Tele France 3, e sabato 24 alle 1830 su SKY TV5, andrà in onda la puntata di "Thalassa", storica trasmissione di mare, con il servizio sull'impresa di Mast'Antonio e Michele Cafiero.

Una grande soddisfazione per i due carpentieri, e per chiunque abbia a cuore l'esito della loro avventura.

Speriamo che la grande professionalità dell'equipe di "Thalassa" renda al meglio il loro lavoro.

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domenica 18 ottobre 2009

Pittura e stucco

Terminato il calafataggio, il gozzo "Santa Maria del Lauro" appare come una perfetta scultura di legno nudo. Purtroppo, il mare non ha pietà dei manufatti in legno: salsedine e sole lo distruggono in pochi mesi. E infatti, a differenza delle barche dei mari del nord, le barche mediterranee sono sempre state dipinte a colori vivaci e personalizzati.
Spesso è stato notato che dove la costa è calcarea, le case dei pescatori venivano imbiancate a calce, mentre sulle coste tufacee le case erano colorate, facilmente distinguibili da lontano. A Meta le due Marine, quella "di Meta" o del Purgatorio, i cui ruderi sono ai piedi della falesia di tufo, e quella di Alimuri, incastrata tra la parete calcarea dei Monti Lattari e la falesia del piano di Sorrento, avevano entrambe le caratteristiche.
Ma le barche erano colorate, decorate con simboli scaramantici e apotropaici, e religiosi, naturalmente.
Mast'Antonio ricorda che il gozzo del nonno, il "Santa Maria del Lauro" del 1919, era rosso, colore tra l'altro ben visibile in mare. Le piccole figlie di Michele decidono i colori della frisa.
Dopo le fatiche e le attenzioni dedicate allo scafo in legno, la pitturazione è quasi noiosa, per i carpentieri...


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mercoledì 14 ottobre 2009

Calafataggio

Il calafataggio è la tecnica millenaria che fa la differenza tra un armadio e una barca: entrambi sono fatti di parti in legno interconnesse in modo da servire ad uno scopo e resistere a dei carichi. Ma messi in acqua, il contenuto di un armadio si bagna, quello della barca no.
Persino la Bibbia, quando Noè riceve le istruzioni per costruire la sua barca, parla genericamente di "un'arca" (come dire "una scatola"), ma si dilunga dettagliatamente sul modo di impermeabilizzarla. E lo stesso avviene quando descrive la cesta a cui viene affidato il destino di Mosè.

E' un'arte in gran parte dimenticata.
Ad un signore, indirizzato alla grotta di Alimuri in cerca di "Maestri Calafàti", Mast'Antonio replica seccamente dandogli un indirizzo e un numero civico: quelli del cimitero di Meta.

Ma Mast'Antonio è modesto. Anche se è "solo" un Maestro d'Ascia, e non un Maestro Calafàto, è perfettamente in grado di eseguire il calafataggio al suo gozzo, usando gli strumenti da calafàto tramandatigli dal suo maestro.
Si tratta di una serie di scalpelli, apparentemente identici, da usare in progressione, e di una grossa e particolare mazzuola di legno. I primi scalpelli vengono usati per allargare i comenti (gli spazi tra le tavole del fasciame). Tra questi vengono inseriti degli intrecci di cotone (si usa la stoppa sulle barche più grosse o sui "bastimenti"), e questi, con altri scalpelli, più smussati, vengono spinti a sigillare le aperture tra la parti del fasciame. Su barche di dimensioni maggiori, come anche sulla coperta del gozzo, i comenti vengono sigillati colando pece fusa, poi levigata a livello. Su un gozzo di circa 7 metri, invece, con parti piccole non sottoposte a sollecitazioni o deformazioni significative rispetto alla larghezza del comento, basta stuccare e verniciare.

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